Tre anni tondi, per una rivista indipendente, non sono pochi. Molte riviste nascono e spariscono in tempi molto brevi. Le possibilità offerte da Internet consentono oggi di realizzare riviste culturali telematiche con costi ridotti rispetto alle tradizionali riviste cartacee: rimane soltanto – e non è poco, come sanno tutti coloro che lavorano di questi tempi nel settore della cultura- il costo umano del lavoro volontario di redattori, collaboratori, traduttori.
Concluso il ciclo di questo primo triennio, mi sto appunto interrogando sul futuro della rivista. Formafluens.net è nata da una scommessa personale: dopo aver creato una fitta rete di legami e contatti culturali in molti paesi esteri, grazie ad un’intensa attività di viaggi per convegni, Festival letterari e Writers’ Residencies, ho provato a rendere viva e fluida questa rete creando dal nulla della pagina bianca html uno spazio nel quale far interagire poeti, narratori, traduttori, critici di molti paesi e di molte lingue diverse. Intorno a questo progetto si sono poi nel tempo aggregati collaboratori fissi e un comitato scientifico internazionale di alto livello.
A giudicare dai risultati, la scommessa è stata fin qui vinta. Basta dare un’occhiata ad un sito di servizio, sobrio e utilissimo, come SHINYSTAT© , che rileva le visite (gli “accessi”) al sito della rivista, indicandone in dettaglio il luogo geografico, il giorno e a volte anche il server specifico (come nel caso di intranet universitari). La consultazione periodica di questo sito è stata molto utile a dare la misura e la direzione del lavoro fin qui svolto.
Dal sito di rilevazione risulta che in questi tre anni ci sono stati lettori da tutti e i sei continenti, con una densità maggiore in Europa. Questo è in parte scontato, ma è meno scontato ad esempio scoprire che la rivista ha lettori in paesi dei quali non si è pubblicato nemmeno uno scrittore e nei quali non si ha nemmeno il minimo contatto, come la Nuova Zelanda o Costa Rica. Questo vuol dire che a volte i lettori “pescano” per caso la rivista attraverso i motori di ricerca o parole chiave tematiche, e che una volta messa in rete una rivista è grado di propagarsi in qualche misura da sola, come una pianta spontanea.
L’elenco dei paesi nei quali risultano accessi al sito di Formafluens.net è interessante per la quantità, anche se ovviamente ogni paese porta quantità e tipologie diverse di lettori. Oltre all’Italia, i paesi dai quali provengono i lettori nell’ultimo anno solare sono, in ordine sparso, gli Stati Uniti d’America, Francia, Canada, Repubblica Slovacca, Federazione Russa, Svezia, Romania, India, Repubblica Dominicana, Austria, Regno Unito, Albania, Nuova Zelanda, Venezuela, Danimarca, Egitto, Belgio, Costa D’Avorio, Turchia, Australia, Spagna, Messico, Costa Rica, Sudafrica, Norvegia, Senegal, Ucraina, Lussemburgo, Uganda, Tunisia, Grecia, Irlanda, Cipro, Germania, Bulgaria, Filippine, Argentina, Giappone, Colombia, Polonia, Libano, Portogallo, Finlandia, Botswana, Malta, Nicaragua, Svizzera, Arabia Saudita, Ungheria, Cile.
Ora, al terzo compleanno della rivista, mi interrogo sul suo futuro, come ogni genitrice responsabile. Che ne sarà della rivista? E’ un interrogativo che si colloca all’interno del più vasto e generale interrogativo sul futuro della cultura in Italia. Vedremo. Per dirla con una bella immagine di Carlo Emilio Gadda “L’erba che sarà cresciuta la mangerà il cavallo che campato sarà”. Intanto vi aspettiamo per brindare insieme al terzo compleanno della “creatura”.
Tiziana Colusso direttrice di Formafluens - International Literary Magazine
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