domenica 18 dicembre 2011

Rivista d’arte “Libretto” n. 17 – 2001, edizioni Pagine d’arte


L’interesse multidisciplinare attestato dalla rivista “Libretto”, edita da Pagine d’Arte e diretta da Matteo Bianchi, non riguarda soltanto scultura, pittura, disegno, architettura, ma investe anche le cosiddette arti minori: cinema, illustrazione, arte dei giardini: in questo ventaglio inevitabilmente confrontando i diversi strumenti critici atti a enuclearne specificità e analogie e offrendo, in particolare, attraverso oculati tagli e punti di vista, le motivazioni con cui ha selezionato alcuni e non altri oggetti.

Si cita qui, infatti, solo qualche testo, forzosamente tralasciando gli altri, per porre l’accento sulle diversità non solo dei temi e degli oggetti indagati, ma anche dei diversi stili descrittivi e critici utilizzati. E’,  in questo senso, fortemente caratterizzato il testo di Paolo Fumagalli “Natura e Artificio: la capanna alpina del Monte Rosa”, il quale rende incisiva la sua analisi con la selezione di un manufatto architettonico che si configura come un esemplare oseremmo dire simbolico: poiché l’utilizzo delle nuove tecnologie, le quali rendono autonoma la gestione energetica, entrano nella definizione formale dettandone le ragioni e indirizzandone le motivazioni progettuali.     

Analogamente la voce critica di Claudio Nembrini individua nel nuovo Museo del Novecento all’Arengario opportunità e possibilità mancate, stratificando motivi assolutamente condivisibili e dimostrando nei fatti in che cosa consista il valore costruttivo di una critica, ove giudizio negativo sulle scelte effettuate e proposte migliorative corrono insieme, intrecciandosi.

Ma vi è anche un modo diverso di avvicinarsi ai prodotti e ai manufatti artistici ed è quello relativo a una percezione che fa della descrizione un’arte ragionata. Come Maïte Clavel che ci incanta con la sua passeggiata nei giardini del Lussemburgo a Parigi o con lo sguardo appassionato e curioso di Diego Fulco che cerca di carpire i misteri della carriera dell’attrice Bette Davis, entrando nel merito delle pellicole interpretate con le quali ella ha costruito la sua carriera e il suo rapporto con il pubblico.

Corredano sempre i testi, fotografie splendide e originali, in bianco e nero, le quali accompagnano la lettura col riscontro del riferimento visivo, rendendo la rivista uno strumento di corposo impatto emotivo.

Ancora le voci di Matteo Bianchi, Stefano Crespi, Alberto Nessi, Rosanna Carloni, Mirko Nesurini intervengono a infoltire la già sostanziosa compagine che fa di questa rivista una squisita edizione da collezionare.  

http://www.paginedarte.ch/ 

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