Nella trappola che Adam Vaccaro ordisce sulla pagina si sentono digrignare i denti, si odono gli sfrigolii e gli stridori e pare che a produrli siano le contraddizioni irresolubili della società e le ingiustizie e le umiliazioni. Invece, sono le componenti foniche, le scelte lessicali, prima ancora che il significato a produrre rumore sinistro, di ferraglia, con le sue ripetizioni con le sue allitterazioni, generando inesausto stridore di freni come su arrugginiti binari. Col che Vaccaro pare insistentemente indicare che non c’è riferimento a una possibile soluzione, a una progettazione ottimistica. Qui nessuna cosa si muove se non ciò che non cambia. Si sente il cozzo fra valore imposto e valore progettato dal singolo, tra stagnazione e incitamento, tra destino e volizione in una lotta che se non può trovare vincitori non può nemmeno trovare stasi. Non pare che il riferimento abbia come scopo di indurre a una maggiore consapevolezza. Nelle poesie presentate, Vaccaro realizza con la scrittura un modellino in scala, in cui meccanismi di senso e suono, di reiterazioni e inceppamenti, di avanzamenti e retromarce mostra una impossibilità di evadere con l’assolutizzazione, con la cieca credenza, con l’ideologia e tuttavia l’impossibilità di fermarsi.
Il succo
Il succo di questo nostro esistere
che tenta a volte slabbrato
il salto sgangherato e fulgido
di tradurre tutto
il suo dritto e il suo rovescio
in parole dal sapore
di zucchero e sale
completamente dentro e
completamente fuori – così
dolce da stordirci e
salato da spaccare le labbra
nel vento del deserto
che spinge senza tregua
a proseguire
30 dic. 2009
Oro-vita
Quando il danaro non è più segno d’oro splendore
di sole o chiarore di sale valore riflesso del fare ma
solo mina vagante tra le dita di invisibili croupier
sul tavolo dell’immenso magma dei debiti imposti
al mondo – vuoto che risucchia e vomita come
ventre di balena ogni minuta vita nel suo vortice
che pare privo di uscite – tocca alle sue vittime
cercare ancora ancora e ancora scarto e scatto
di ripresa di vita senza più aria come smarrita
provando ancora a ridarle valore e altro oro
2 giugno 2012
Poesia inserita nella IX Edizione PoesiArte Quintocortile del 2012, col titolo Altro Oro e curata con Milanocosa
Adam Vaccaro, poeta e critico nato in Molise nel 1940, vive e opera da più di 40 anni a Milano. Ha pubblicato varie raccolte di poesie: La vita nonostante, Studio d’Autore, Milano 1978; Strappi e frazioni, Libroitaliano, Ragusa 1997; La casa sospesa, Novi Ligure 2003; e la raccolta antologica La piuma e l’artiglio, Editoria&Spettacolo, Roma 2006. Tra le pubblicazioni d’arte con artisti: Spazi e tempi del fare, con acrilici di Romolo Calciati e prefazioni di Eleonora Fiorani e Gio Ferri, Studio Karon, Novara 2002; Sontuosi accessi - superbo sole, con disegni di Ibrahim Kodra, Signum edizioni d’arte, Milano 2003; Labirinti e capricci della passione, con dipinti di Romolo Calciati e prefazione di Mario Lunetta, Milanocosa, Milano 2005.. Collabora a riviste e giornali con testi poetici e saggi critici. Per quest’ultimo versante, ha pubblicato Ricerche e forme di Adiacenza, Asefi Terziaria, Milano 2001, Premio nel 2001 del Laboratorio delle Arti di Milano, sez. saggistica. È tra i saggisti del Gruppo redazionale che ha curato Sotto la superficie – quaderno di approfondimento sulla poesia contemporanea de La Mosca di Milano, Bocca Editori, Milano 2004. Ha fondato e presiede Milanocosa (www.milanocosa.it,), Associazione Culturale con cui ha realizzato numerose iniziative.
Vogliamo ricordare che Adam Vaccaro e l’associazione culturale Milanocosa sono gli ideatori della Maratona di Arte, Musica e Poesia “100 Thousand Poets & Musicians for Change 2012” che si terrà a Milano il 29 settembre 2012 dalle ore 17 alle 20 presso ChiAmaMilano, Largo Corsia dei Servi 11. Il sito su cui vi sono dettagliate informazioni è: http://www.bigbridge.org/100thousandpoetsforchange/
Oltre, naturalmente, al sito di Milano cosa: http://www.milanocosa.it
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