Il testo contenuto nel piccolo libro “Saceba” dell’architetto Marino Cattaneo, edito dalla Bazarbookpress nel 2018 e contenente un’immagine relativa al territorio ticinese di Lalla Tamò, è scandito da un gioco di associazioni sillabiche condotto sulla parola-perno “bianco” per indicare la presenza del cementificio SACEBA insediato in una valle della Svizzera italiana (poco distante da Chiasso) attivo dal 1963 al 2003, in parte demolito, e che è ora un tassello didattico-museale del Parco delle gole della Breggia. E che, come si evince da una fotografia dell’epoca, sembra aver determinato, con lo scavo nella montagna, un imbuto dantesco.
La parola “Bianco” si può considerare afferente a una sostanza mentale, prima ancora che percepita, sebbene la presenza fisica del manufatto industriale possa risultare un innesto gravoso nel paesaggio, sostanza puramente linguistica, dunque, da cui discendono come corollari le denotazioni con le loro efflorescenze connotative: una girandola di nomi derivati e composti.
Non c’è alcun bisogno di una struttura sintattica a fronte del macigno del cementificio, che s’innerva con la sua bianca mole nel lontano: inevitabile e non aggirabile, insieme. Anzi l’assenza dello sviluppo grammaticale restituisce una volontà di leggerezza, che facendo da contraltare al mostruoso segno inferto alla natura, indica la necessità di porre un rimedio almeno culturale.
Ecco che allora la lingua diventa uno strumento carezzevole con il quale si cerca di lenire la ferita della terra. “Bianco”ripete Cattaneo e le consonanti labiali si accrescono come stalattiti e stalagmiti a ogni giro di verso con le loro concrezioni calcidiche.
Al di fuori, cronologicamente, delle sperimentazioni avanguardistiche, Cattaneo si situa in un alveo più consono alle duttilità di cui abbisogna, scegliendo di volta in volta le forme più adeguate all’oggetto da restituire al di fuori dei dettami ideologici, con l’attenzione tutta rivolta alla linearità consequenziale della scelta lessicale che dà l’avvio a tutta la composizione.
Il blocco principale è come rivelato dalle strutture del nome del cementificio che corre nel blocco secondario, come il resto di un’eco. Quasi una fonetizzazione ancestrale. Un ripartire da una misura tutta vocale, al fine di ricostruire una rete di nessi e sensi possibili, giacché con la lingua anche un cementificio è un’occasione di semantizzazione del mondo. Di una sua possibile ricostruzione.
SACEBA *
bianco bianco bianco bianco bianco bianco bianco bianco bianco
bianco bianco bianco bianco bianco bianco biancobliquovunque
bianco bianco biancoma bianchemia bianchigine bianchisema
bianco bianco bianco bianco biancosi anzi biancrasia di massa e
bianco bianco bianco e ancora qui sotto ci calca ci logora noi
bianco bianco bianco bianco bianco bianco biancaglia noi
bianco bianco bianco bianco bianco calcarei noi ormai
bianco bianco bianco bianco bianco bianco chilometritri
bianco bianco bianco tritume strato sedimento di classe
bianco bianco bianco bianco bianco biancammassabisso
bianco bianco così altri intanto artati più di noi magari
bianco bianco biancotomia marnosa abrasi più di noi certo
bianco bianco biancometrati trapanati minati deflagrati
bianco bianco bianco frantumati macinati cotti cotti cotti
bianco bianco bianco bianco biancume quantitantitantità
bianco bianco bianco bianchindustria della polvere noi
bianco bianco bianco bianco bianco bianco da denaro
bianco bianco bianco bianco calcestruzzo noi ormai
bianco bianco bianco bianco bianco bianco bianco
bianco bianco bianco bianco biancolalia soltanto
bianco bianco biancalgia alveolare biancanza cronica
bianco bianco bianco bianco bianco biancolisi di massa
bianco bianco e ancora ci mordono gli acciai
bianco bianco bianco bianco biancoferrotici noi
bianco bianco bianco bianco bianco calcarei noi ormai
bianco bianco inesorabile infimo cedimento di classe ma
bianco bianco bianco bianco biancodore già d'urti tellurici
b nc b nc b nc SA
CE
BA
Saceba
S. A. Ce.
Ba.
S
ace b
a
Anonima
S.
Altezza
cementaia ce-
mentiera cementaria
lariana
larìaca larida Ba-
lerna
Saceba perialpide
S. A.
ancora noi consuma e
Poseidon e Tethys
Ce.
e sbreccia e
sbanca a boati il
bianco
Ba.
non ancora tace non ancora non
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