venerdì 16 settembre 2016

Fabio Merlini "Filo di perle" con disegni di Giulia Napoleone, Pagine d'Arte, 2015





Necessità della bellezza scaturente dalla realtà esperita in quanto epifania. Potrebbe mai infatti darsi come epifanica la realtà alla nostra percezione se non attraverso la bellezza, quel viatico senza idea che trapassa nell'essenza dall'essente?
La realtà che si dà come evento è immagine sorprendente che salda le distanze. È lo stesso autore, Fabio Merlini, nella silloge "Filo di perle" con i disegni di Giulia Napoleone, Pagine d'Arte, 2015, a indicare il ruolo privilegiato che tale apparizione ha all'interno della sua scrittura. Con un medesimo movimento Merlini vede la materia divenire forma poetica, nulla a cui poter applicare una teoria che resterebbe eterogenea alla fusione prodottasi. Se la poesia è coincidenza di forma e contenuto, da aristotelico dettato, è anche "verità di sé - secondo un certo sguardo e un certo momento, non già quale verità in sé". Il riferimento non è a una verità propria dell'arte, nel senso di verità autonoma, in quanto la scaturigine della poesia mostra l'inscindibilità di senso e forma, appunto. Ed è immediato ricercarlo nelle splendide, raffinatissime immagini di Giulia Napoleone che fanno da contrappunto al testo poetico di Fabio Merlini, giacché la forma vi appare come distillato di una bellezza non apparsa improvvisamente alla coscienza, ma costruita con intenzione, desunta da una stratificazione percettiva, da una condensazione sedimentata, quasi procedimento opposto a quello epifanico, eppure, anche qui, il senso non si veicola tramite concetto, ma approda alla bellezza in quanto unità di forma e contenuto. Nel doppio passo del poeta e dell'artista si rintraccia dunque una medesima concezione che sussume nella poesia la creazione formale, raggiungendo la sua verità per questa via, escludente pertanto la separatezza e privilegiando l'indissolubilità dell'espressione.






Pharmacos

Puoi rimestare a lungo il pensiero nell'accaduto
ma se vedi anche solo
un'esile lingua di mare 
tra i due cipressi nel giardino del mulino di Spetses
la bellezza è più forte
e ti strattona lontano
come la cima con la vela
nella virata repentina.


Le cose

Allontanati
guarda
di qui si vede il bambino che gioca
non sa come è tanto
più vicino alle cose
di noi così tanto
dalle cose
allontanati


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