venerdì 3 giugno 2011

Paolo Di Capua alla 54a Biennale di Venezia 2011- Padiglione Italia nel Mondo: Seoul


Nell’ambito della 54a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia 2011-Padiglione Italia nel Mondo, presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura e dell’Ambasciata Italiana a Seoul, diretto da Lucio Izzo, Paolo Di Capua, che ha vissuto per anni nella Corea del Sud  tenendovi numerose mostre, è stato prescelto insieme a Andrea Dichiara, Marco Bruno e Simone Carena per rappresentare l’arte italiana in Corea.
Paolo Di Capua ha concentrato la sua ricerca, durante l’intero arco della sua attività artistica, su due linee: una, geometrica, astratta, condotta sulle linee e sui poligoni, in cui la costante presenza del bianco e del nero non ha solo una funzione sussidiaria, ma connota una dialettica senza sfumature, e l’altra, condotta su materiali naturali, il legno, la pietra, con i quali l’artista rifugge dalla precisione geometrica e resta saldamente ancorato alla natura, compiendo un’opera di scavo artigianale sulle superfici dipinte anch’esse con il bianco e nero, ma in cui questa volta i colori vengono applicati in maniera imprecisa, soggetti come sono alla scabrosità delle superfici. 
Ci accorgiamo, dopo aver delineato queste due direttrici artistiche, che  la scultura  presentata dall’artista “Crescita di piante notturne” 2011, alluminio e acciaio, h. cm 350,  si avvale delle esperienze sedimentate nelle due vie di ricerca,  pervenendo a un terzo stato, qualcosa che assembla in sé sia la ricerca sulle forme naturali sia l’astrattezza consentita dall’opaco materiale dell’alluminio e dal brillante acciaio.  La piccola selva formata dalle quattro aste, distribuite su una base di cm. 250x250,  riporta immediatamente a un boschetto, in  cui ogni singola asta è assimilabile, per analogia formale, a un albero. Ogni albero è formato da parallelepipedi, archi di cerchio, triangoli e tutti impilati in posizione sfalsata in modo da convocare anche un forzato concetto di equilibrio, un equilibrio impossibile che pure è raggiunto tramite un artificio. Questa piccola foresta richiama una concettualizzazione che si diparte dagli elementi naturali e che giunge alla geometria, ecco qual è la terza via a cui avevamo accennato.  Il materiale dell’acciaio non perdendo le tacche della lavorazione artigianale del legno ne porta impressa l’origine e viene qui in mente il passaggio dall’utilizzo dall’albero, che sosteneva la trave nelle capanne, alla colonna del tempio greco.
Ogni elemento dell’albero non viene reso così come lo si ritrova in natura, esso è stato elaborato, trasformato, sottoposto a modifica: reinventato. Lo schema che consente di riconoscere un albero in un’asta formata da parallelepipedi funziona come cornice di riferimento.  E che schema sia anche diversamente leggibile in un contesto diverso, rende più complesso e completo lo studio effettuato dall’artista, per il quale partirsi dalla natura è elemento imprescindibile e caratterizzante al fine di giungere alla creazione di una natura artificiata, la quale traccia nelle trasformazioni di cui è stata fatta oggetto l’individualità dell’artista, le ragioni dell’io: il riconoscimento della propria ragione d’essere di artefice.  Il passaggio all’uso del metallo s’innesta in questa trasformazione a riprova che la concettualizzazione operata sul dato naturale apporta un maggiore grado di astrazione. D’altronde, il richiamo a un materiale diverso, che queste opere conservano nel segno dello scalpello impresso nel legno, conferma che l’artista non vuole cancellare il dato di partenza. Qui, il metallo rappresenta il legno. Ci si sarà alfine resi conto che il lavoro di Paolo Di Capua è condotto sulle modalità percettive, sulla formazione del concetto, su schemi e contesti, su rappresentazione e gradi diversi del processo di astrazione. Un’opera che pretende una riflessione sul lavoro artistico e sulla sua capacità di essere un esempio concreto di conoscenza ed esperienza.

                                                                                                    Rosa Pierno
http://www.iicseoul.esteri.it/

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