martedì 27 ottobre 2015

"Lunedì o Martedì" di Virginia Woolf tradotto da Federica Galetto



                 
                  
                   Lunedì o Martedì

Pigro e indifferente, nello scuotere disinvolto lo spazio dalle sue ali, sicuro del suo andare, l’airone passa sopra la chiesa, sotto al cielo.
Bianco e distante, assorto in sé stesso, copre e scopre incessante il cielo, si sposta e rimane. Un lago? Cancella le sue rive! Una montagna?  Oh, perfetto – il sole dorato sui suoi pendii. Dietro questa si eclissa. E poi felci, o piume bianche, per sempre, per sempre –
Desiderare la verità, attenderla,  laboriosamente distillare poche parole, per sempre desiderare – ( un grido si leva da sinistra, un altro da destra. Ruote stridono divergenti. Conglomerati di Omnibus in conflitto) – desiderare per sempre – (l’orologio assevera con dodici rintocchi che è mezzogiorno; la luce emana lame dorate; bambini sciamano) –
per sempre desiderare la verità. Rossa è la volta; monete pendono dagli alberi;  il fumo si trascina su per i camini; latrati, urla, il grido “Ferro da vendere”- e la verità?
Irraggiati in un punto, piedi di uomo e di donna, incrostati di nero o d’oro – (Questo tempo nebbioso – Zucchero? No, grazie – Il Commonwealth del futuro) - il caminetto lancia dardi di luce e arrossa la stanza,  ma non le figure scure e i loro occhi lucenti, mentre fuori un autocarro scarica, Miss Vattelapesca beve il tè al suo tavolo, e la vetrina preserva cappotti di pelliccia –
Ostentata, leggera come una foglia, accumulata negli angoli, soffiata tra le ruote, schizzata d’argento, a casa o non a casa, raccolta, sparpagliata, frantumata in singole scaglie, spazzata su, giù, strappata, affondata, composta – e la verità?
Ora accanto al fuoco ricordare sulla bianco riquadro di marmo. Da profondità d’avorio parole in crescendo diffondono la loro nerezza, sbocciano e penetrano. Caduto il libro;
nella fiamma, nel fumo, nelle scintille fugaci – o viaggiando ora, il quadrato di marmo a pendere, minareti al di sotto e mari dell’India, mentre lo spazio corre azzurro e le stelle splendono – la verità? Contentezza della vicinanza?
Pigro e indifferente l’airone ritorna; il cielo vela le sue stelle; poi le scopre.

Virginia Woolf, Monday or Tuesday, traduzione di Federica Galetto

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