lunedì 6 giugno 2011

“Parole & Figure” Edizioni Pagine d’Arte 2011, Mostra al Museo Villa dei Cedri, Bellinzona



Il catalogo d’arte “Parole & Figure” che è stato redatto da Matteo Bianchi per la mostra che ha curato presso il Museo Villa dei Cedri, Bellinzona (17 aprile - 17 luglio 2011) si configura come libro che approfondisce con interventi critici notevolissimi la relazione tra parole e figure, tra linguaggio e arte. Vogliamo citare gli autori dei testi per dare il senso della qualità degli interventi: oltre a Matteo Bianchi, Luigi Cavallo, Yves Peyré, Véronique Mauron, Zeno Birolli, Elena Pontiggia, Itzhak Goldberg, Carolina Leite, Valentina Bucco, Luigi Cavadini. E, inoltre, con un omaggio ai testi di Michel Butor.

Se il cuore della relazione parola/figura viene sviscerato, le immagini che la compongono ne risultano amplificate. Se le immagini indicano direzioni ibridate e polimorfe, i testi cercano di individuarle e canalizzarle. Una sorta di gioco a rimpiattino ove nessuno ha la meglio, ma ogni volta la staffetta viene portata un po’ più avanti, da tutti i partecipanti, di una qualche distanza infinitesimale come vuole il paradosso di Zenone. 

Tanto per restare nelle immagini scaturite dal linguaggio filosofico o letterario che sia  (esattamente come questi testi si pongono anch’essi in zona anfibia), in questa faglia lavorare è pericoloso: si vedono piccoli umani - lillipuziani in confronto all’oggetto intorno a cui stanno lavorando - sono sospesi nel vuoto con corde dondolanti. Come altrimenti definire l’esplorazione, paradossale per definizione, di un oggetto effettuata con un oggetto diverso (equivalente al confronto tra uva e mele). In che modo innestare parole nelle immagini, o far parlare immagini? Retorica domanda: con tutte le proprie forze, naturalmente!

Nel catalogo vengono affrontati i due corni della faccenda: l’innesto delle parole nelle immagini, ove esse ne divengono parte integrale, o una sorta di scrittura, che almeno nasce dal suo ambito e s’installa con pienezza nell’area dell’immagine e l’assedio che la parola porta all’immagine nel tentativo di farla parlare. Nel primo caso vengono analizzate le modalità con le quali l’innesto di una materia nell’altra si realizza fino a divenire il medesimo strato epiteliale. Nel secondo, viene indagato il modo in cui la parola rivendica una capacità di analisi che riporta alla luce il granello di sabbia attorno a cui si è formata la perla. Entrambe azioni che, a ridiscendere il fiume o a risalirlo che sia, mettono in luce la questione inerente alla relazione tra linguaggio e arte.

Ma vogliamo fermarci qui per rimandare a questo libro imprescindibile, non senza però avere nominato gli artisti che sono stati ispiratori e utilizzatori di questo proficuo e promettente lavoro sulle possibilità dell’espressione umana: Bertrand Dorny, Anne Walker, Georges Badin, Jacques Clerc, Alberto Magnelli, Olivier Debré, Vieria da Silva, Pierre Alechinsky, Christian Dotremont, Henry Michaux, Jiri Kolar, Imre Reiner, Gastone Novelli, Emilio Tadini, Ruggero Savinio, Giuseppe Guarino, Jean_Pierre Schneider, ÉtienneViard, Alexandre Hollan, Ana Hatherly, Flavio Paolucci, Fernardo Bordoni. 

Rosa Pierno

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