martedì 29 marzo 2011

Alcune poesie da "Nella storia" di Sebastiano Aglieco

Tra forma e non forma esiste un passaggio che è piuttosto incessante evolversi dell’una nell’altra, anziché frontale contrapposizione. Ciò che si credeva fermo, fisso, immutabile viene travolto dalla storia come da un alito di vento-respiro. Porsi come soggetto in questo voltolare di nastro di Möbius  è  perciò stesso eroico. L’appartenere è sradicarsi, la legge è fiato, eppure bisogna governare questa mutevolezza,  bisogna dare forma. E’ questo ciò che viene affermato dall’atto creatore del poeta, il quale, fissando le proprie parole in una forma, prende su di sé il carico di una fondazione – intanto che continua a registrarne ogni mutevolezza – la responsabilità di avere operato una lettura, di avere imposto un ordine  e di averla fissata come immutabile: fu, infatti, altro mai il poetico verso se non mutevole e fisso insieme?


Da “Nella storia” di Sebastiano Aglieco, edito da Aìsara, 2009

Aforismi della veglia

I
Credevo in una forma
e nel suo essere per sempre
in una volta sola –
un fiore obbligato
da una decisione:
ecco, sono qui.

II
Voce, fratello mio concluso
appartenere è sradicarsi
togliere fino a vederti
lasciarti respirare in una bocca.

III
Posso arrivare a te da
un fiore di campo
le striature di un calice
il vento che lo cambia in un respiro.



Esiste la conformità a una legge
uno schianto della luce
che bisogna governare
il latte del mattino
la corrispondenza dei fratelli.

La parola ha un fiato lungo
una retta infinita
che ci attraversa una mattina
con il dolore di una precisazione.


Noi saremo giudicati per
il tempo che la parola si è fermata
ospite come un fratello
estranea nell’incedere del verso
esatta e calcolata come
un sorriso donato
una verginità che non ci difende.

Noi saremo giudicati per una
rifondazione, l’essere appartenuti allo
stesso paesaggio, a una sola preghiera
all’unica ferita nella Storia.


Sebastiano Aglieco è nato a Sortino (SR), il 29 gennaio 1961. Vive a Monza e insegna a Milano nella scuola elementare. Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: Minime, Lalli 1984; Grandi Frammenti, Tracce 1995; Le colonne d’Ercole, Firenze Libri 1996; La tua voce, Polena 1997, con una nota di Milo De Angelis; Giornata, La Vita Felice 2003, presentazione di Milo De Angelis, premio Montale Europa 2004; Dolore della casa, Il Ponte del Sale 2006; Nella storia, Aìsara 2009. Collabora a numerosi blog. Da molti anni si occupa di teatro di scrittura poetica  in ambito educativo, ed è attivo come regista, attore e formatore. Tutto il lavoro critico svolto in questi anni è ora raccolto in Radici delle isole, i libri in forma di racconto, La vita felice 2009

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