L’impossibilità di interpretare alcunché si scontra con considerazioni stereotipate scambiate con un conoscente, a cui il linguaggio di Marco Furia, anziché adeguarvisi, si oppone con strenua forza: ecco il motivo di una sintassi priva di quella morbidezza consueta e brusca elasticità con la quale sistemiamo il mondo. Il mondo non offre appigli, non si fa leggere, così ogni evento si appalesa come indecrittabile. La speranza che migliori condizioni si riscontrino sull’arco dell’orizzonte temporale quotidiano, a un passo appena dal qui e ora, è battuta inesorabilmente dall’improbabilità di reperire un riscontro: che si tratti dell’incertezza d’individuare univocamente un colore, di potersi pronunciare sull’eventualità che piova, oppure del doversi adeguare alla mancanza del cucchiaino che rende disagevole la consumazione al bar.
E se qualcosa si trova, che corrisponda alle proprie attese, forse è per caso, per un evento fortuito, imprevisto, non contemplato dai dati disponibili. Sicché è l’individuo a conformarsi al mondo, ad avvolgere la sequenza di aridi fatti riscaldandola con la sua esistenza. Il cucchiaino che il barman non ha fornito diviene il simbolo di un’accettazione che è valorizzazione del presente, in un’epifania che anziché essere rivelazione si presenta come recupero, e per questo le prose fulminanti di Marco Furia divengono per noi, suoi lettori, funi avvincenti che consentono la risalita.
Rosa Pierno
A casuale
A casuale, ma non straordinario, incontro con loquace, longilineo, individuo seguì rapido scambio d’opinioni a proposito d’appena cessate precipitazioni atmosferiche: la pioggia, di durata davvero breve, non aveva disperso, né attenuato in maniera considerevole, opprimente afa.
Pieghevoli ombrelli, di cui ambedue non erano privi, presto sarebbero stati riaperti?
Auspicate gocce sarebbero ancora cadute da scuri nuvoloni?
Forse, chissà.
Atteso pacco
Atteso pacco non essendo stato ricevuto nonostante ragguardevole periodo di tempo trascorso da pur concordata data di spedizione, considerato poco conveniente, date le sfavorevoli condizioni meteorologiche, recarsi presso cartoleria scelta quale sede di recapito, aperta casella di posta elettronica, ebbe a leggere inattesa e-mail: non troppo solerte fornitore, scusandosi per il ritardo, annunciava il compimento della consegna durante le ore serali di quello stesso giorno.
Forse, più tardi, gelida pioggia sarebbe caduta meno copiosa?
Non restava che sperarlo.
Attraversata
Attraversata lastricata via, percorso breve tratto lungo affollato marciapiede, superò consunta soglia d’antica bottega: posto di fronte a ricca possibilità di scelta, indeciso, seguì consiglio d’esperto commerciante.
Percorso in salita ombroso vicolo, raggiunta ampia piazza inondata di luce, si chiese se le qualità cromatiche dell’articolo contenuto in sottile sacchetto fossero esattamente quelle indicate da chi l’aveva incaricato dell’acquisto.
Rapida, attenta, occhiata non fu tale da tranquillizzarlo.
Consultazione
Consultazione di rinomato vocabolario avrebbe consentito soddisfacente esito d’idiomatica, ineludibile, ricerca?
Sarebbe stato costretto a ricorrere anche all’aiuto di corposo dizionario dei sinonimi e dei contrari?
O, forse, in maniera repentina, gli sarebbe balenata la soluzione del problema?
Onde favorire simile (auspicabile) illuminante evento, rilesse ancora una volta appena scritto testo e, preso atto di non avere raggiunto il proprio scopo, decise d’avvalersi d’ambedue le voluminose raccolte di parole.
Il vocabolo adatto fu alla fine trovato?
Sì, in modo davvero imprevisto.
Corpulento barman
Corpulento barman avendolo informato di come, causa incresciosa (momentanea) carenza di personale, consueto servizio al tavolo fosse sospeso, poiché intendeva mitigare spiacevoli effetti di soffocante afa consumando shakerato caffè in ombroso cortile, trasportò di persona colma coppa: accortosi della mancata aggiunta di pur richiesta dose di zucchero, ritornato sui propri passi, ebbe a ricevere, assieme a sentite scuse, rettangolare bustina contenente edulcoranti granuli.
Comodamente seduto, decise di non badare all’assenza di necessario cucchiaino.
Costretto ad arrestare
Costretto ad arrestare all’improvviso proprio lesto passo causa repentina comparsa di vivace cane a stento trattenuto da lungo guinzaglio, riuscì ad evitare caduta su grigio selciato.
Nonostante non lieve distorsione, accettate altrui verbali scuse con silenzioso cenno, si allontanò (un poco zoppicando).
Corpulento individuo avrebbe in futuro fissato più corto laccio a rosso collare di dinamico quadrupede?
Chissà.
Marco Furia
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