Se fosse possibile ordinare in prefissate caselle ciò che ha caratteristiche così indeterminate: “Incomprimibili fluidi / polveri e vapori” sapremmo di trovarci in un ambito paradossale, in cui due logiche differenti si sfiorano in maniera incompossibile. Non a caso Ignacio Matte Blanco individua l’infinito come punto di incontro con l’impensabile, non certo con le categorie della logica classica. Su questo crinale lavora Fiorangela Oneroso, col suo “Intus” Anterem edizioni, 2011, la quale rintraccia nella poesia ”L’infinito“ di Leopardi un antecedente importante, poiché egli tra il visibile e l’invisibile individua ciò che è da dirsi, ma che non può dirsi che intuitivamente e mostrato solo nella loro relazione. Fiorangela Oneroso pone in rilievo la inanità dello sforzo del separare, recidere, recintare, di contro alla multiforme varietà del transuente e transitante, in una parole del divenire, le cui forme risiedono nell’inconscio, nella penombra, nelle forme indistinte. Esse, invece vengono costrette in assiomi da opinioni che erano, con un gioco logico che lascia irrisolto il rapporto con l’illogico, mentre è soltanto attraverso la loro connessione che si può sperare di ravvisare, pur sempre parzialmente, ciò che non si lascia afferrare, appunto, che con autoillusione nel conosciuto. La scrittura presente in “Intus”, la quale ama attardarsi nella descrizione dei due distinti ambiti, ci indica che la Oneroso appare quasi riluttante a costringerli insieme, poiché naturalmente il quid non risiede nel loro semplice rapporto, fosse pure non definito. La difficoltà dà appunto, diremmo, la misura, ma questo termine implica anche il suo contrario: la dismisura della relazione e dunque ci indica la titanica impresa di cui tale scrittura si fa carico.*
Incomprimibili fluidi
polveri e vapori accesi
deflettono vettori in movimento
nel seriale moto
alto e illuminato
lungo la traiettoria
bene infiocchettata
di tensori imperlati.
Qui le masse semoventi
vagano ordinate
nei sentieri tracciati
da fiaccole di ioni
rossi e neri
*
E’ il solito oblungo a dilungarsi
in belle forme e abusa
nella penombra lontana
d’ogni ovale chiaro
che la luce eloquente riflette
in essenza stravanti sparse,
in svariati in sagomati spazi
che in conformati contorni
l’orizzonte recludono
*
Disorienta
il sistema di ritorno dal distante
dei tramortiti ritorti.
Ancora bruciano
nelle cinture recinte
coloro,
gli avvertiti del versante avvampato,
i riluttanti rassegnati
votati
al non compimento del transitante
*
Imprecise congetture
trascinano il corpo letterale
in simboli ancestrali
in controsensi laterali
in fluttuazioni ondeggianti
che con un colpo d’inversione
ricusano i perturbati
tramutando in assiomi
le supponenti opinioni.
Bografia
Fiorangela Oneroso è Ordinario di Psicologia Generale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Salerno. Si è da sempre occupata di questioni teoriche ed epistemologiche riguardanti il rapporto tra il campo della scienza e quello della creatività artistica. Fra i suoi lavori più recenti: Mente e pensiero (2004), premio Gradiva; Le emozioni tra cognitivismo e psicanalisi (2004); Emozioni e reversibilità: l’origine e la coscienza del tempo (2007); Il tempo e l’estasi (2009); Nei giardini della letteratura (2009). Nel 2010 ha pubblicato con Anterem Edizioni il volume di poesie Inoltre. E’ in corso di stampa con Liguori il suo saggio La ragione alata. Bi-logica e arte nel pensiero di Ignacio Matte Blanco.
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