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giovedì 22 settembre 2016

I disegni di Enrico Pulsoni in "Paesaggiornaliero", BuffiArte, 2014





Il disegno, mezzo privilegiato del bellissimo catalogo di Enrico Pulsoni "Paesaggiornaliero", BuffiArte, 2014, è sempre presente nella sua ricerca: con un tratto vigoroso e preciso, che non è schizzo, non prova estemporanea, ma strumento di analisi e verifica, costruzione della figura/forma, egli ci presenta  un iter grafico di assoluto interesse. Il tratteggio,  variegato e stratificato, mostra il modo in cui una forma nasce dall'altra, condividendola parzialmente per formarne un'altra. Quel fenomeno del percolamento del carbonato di calcio, che trasudando dalle pareti forma stalattiti e stalagmiti, assume sulla carta una connotazione organica, subitanea, che si sviluppa sotto gli occhi dell'osservatore.

I volti, le membra, le forme si rincorrono nella raccolta alternandosi a figure geometriche che circoscrivono un oggetto e, replicandosi come mondi incompossibili, riflettono un oggetto trasformato. Il disegno, mezzo duttilissimo, progettuale, realizza una visione concettuale senza l'aggravio di una estromissione delle caratteristiche estetiche. Il tratteggio, in Pulsoni, presenta un'inclinazione sempre variata che ci comunica la pressione fisica, la presenza dell'artista sorpreso nell'atto realizzativo, introducendoci nella fucina ideativa.

Quanto il geometrico sia distante dal figurativo è infatti la questione centrale di questa sequenza ove le singole opere sono direttamente relazionate, dialoganti l'una con l'altra. Il cerchio è la matrice geometrica da cui si diparte l'attività del tratteggiare (reticolo della percorrenza, dell'insistenza) ma anche le proiezioni, la costruzione per punti, quasi un accertamento, misurazione spaziale atta a prendere possesso della superficie.  Si sottolinea che Enrico Pulsoni è laureato in Architettura e questa forma mentis è rintracciabile in molteplici sfaccettature nelle sue opere (anche quelle plastiche).

All'interno di un cerchio, può trovarsi un ritratto,  spesso autoritratto, privo di lineamenti, importante, dunque, in quanto forma, oggetto fra oggetti, trattato alla stessa stregua. Le pagine si susseguono assumendo l'iter di una narrazione, all'interno del libro d'artista, relativo alle possibili nascite, alle certe sovrapposizioni. Linee si dipartono dal tratteggio per assumere il ruolo di figura, causando un'interconnessione nella percezione tra elementi differenti, che nel disegno diventa precipua. Tuttavia, diremmo ch'esso ha sempre valenza autonoma, figura per se stesso. Delinea come un mondo all'interno di un altro, dove l'autonomia è solo funzione dei livelli percettivi.

Si rintraccia nell'album un dialogo tra profondità e superficie,  ma Pulsoni vi aggiunge la tassellazione, che è un sistema per ricoprire il piano e lo spazio con poliedri adiacenti senza sovrapposizioni e senza lasciare vuoti. Sorta, dunque, di ulteriore struttura che risiede insieme alle altre. Inoltre, il tratteggio non è solo funzione della luce intercettata dagli oggetti, ma rende conto anche della materia, riuscendo a evocare porosità, granularità, scorrevolezza, asperità delle superfici.

La ricostruzione da parte della mente di una figura circolare (elemento preferito da Pulsoni) non è compiuta, è un processo su cui l'artista si sofferma per scandagliarne effetti e dinamiche. Su queste soglie, in tali scollamenti,  l'artista opera per cavarne la trasformazione di cui è alla ricerca. La traslazione, la simmetria, la propagazione del segno da una costruzione  all'altra - effettuata operando con elementi appartenenti a diversi sistemi di rappresentazione - sono registrate nell'album, senza soluzione di continuità. Si tenga conto che anche la resa dell'ombra di un oggetto, pretendendo una diversa restituzione, pone questioni sulla sua interpretabilità. L'ombra appartiene alla realtà, nel disegno è tutt'altra cosa. È disegno al pari dell'oggetto che la procura. Pulsoni agisce anche nell'ambito delle proiezioni ortogonali, sfuggendo alla rappresentazione canonica, evadendo dalle regole che si assumono a scatola chiusa,  puranche quando le si trasporta fuori contesto. Ecco, perché il disegno, in Pulsoni, coincide con ricerca.

                                                               Rosa Pierno

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